Le Ghiande Missile

24 Mag 2020 | Curiosità

Durante gli scontri i Romani potevano utilizzare fra le varie armi anche dei proiettili da lancio, le così dette glandes, che potremmo chiamare in traduzione ghiande-missile. La forma di questi proiettili era piuttosto semplice: normalmente erano ovoidali o appuntite ad un’estremità, dunque simili ad una ghianda appunto.
I materiali impiegati per produrre le ghiande missili erano diversi: esistono glandes plumbae, appunto di bronzo e latericiae, di terracotta.
Ma la cosa più divertente è che questi “proiettili” spesso presentano delle iscrizioni.
Qualche volta si tratta di indicazioni sull’appartenenza del proiettile e sulle glandes si può leggere il nome del soldato, della legione e del suo comandante; altre volte l’iscrizione è un appello , un’incitazione alla munizione stessa perchè colpisca bene il nemico infliggendo i danni peggiori; e poi ci sono le più divertenti : quelle che recano insulti e provocazioni indirizzate alla schiera nemica: dalla formula “accipe” abbinata al disegno di una saetta , come a dire ti prenda un colpo, a battute a sfondo sessuale.
Ma come venivano utilizzate? Potevano essere lanciate a mano o caricate dai soldati frombolieri, funditores, sulla loro frombola, funda.
In questa modalità sembra che l’uso delle glandes appartenesse già ai Greci del V sec. a.C. e che solo successivamente i Romani lo abbiano utilizzato sistematicamente (III-II sec. a.C.)