Ut deinde pinna argentea dentes perfodit
Dopo essersi dato una ripassata tra i denti con uno stuzzicadenti d’argento
La pinna argentea (o anche dentiscolpia) è per i Romani lo stuzzicadenti, uno strumento al quale pare si ricorresse frequentemente. Non solo i dentiscolpia e la pinna argentea non erano percepiti come un affronto al bon ton, ma pare fossero addirittura oggetti in un certo senso “decorativi”. Gli stuzzicadenti più belli erano realizzati in diversi materiali , ma i più preziosi potevano essere modellati anche in bronzo o argento. Consistevano in una punta più sottile studiata appunto per meglio pulire gli spazi fra i denti, un corpo principale, cioè l’asticina liscia o avvolta a torche , cioè a spirale. Lo stuzzicadenti poteva finire con una sorta di capocchia più o meno voluminosa, che ne permetteva l’uso come “pendente” da sfoggiare nelle cene più glamour. In questo modo , gli ospiti più chic potevano garantirsene sempre uso e disponibilità.
La cura dell’igiene personale nell’antica Roma è certamente un argomento affascinante, che però richiede una serie di precisazioni e chiarimenti. C’è una parte della cura dell’igiene per la quale i Romani fanno affidamento alle strutture pubbliche. Il mondo delle terme è un tema certamente affascinante, che dimostra, peraltro, come in un senso più ampio ci fosse un’attenzione particolare a mantenere per tutti certi standard igienici. Le terme supplivano spesso all’assenza nelle case dei bagni. Sappiamo che persino nelle domus , bagni attrezzati come i nostri non esistevano: per una cura essenziale della persona si ricorreva a brocche e catini e la toilette era limitata alla latrina. I bagni si prendevano alle terme. Ma per la cura dei denti, come si faceva?
Prima di tutto occorre fare una premessa sulla dentatura dei romani in generale. Si sa che i denti sono lo specchio delle buone o cattive abitudini alimentari. Bisogna ricordare che se per l’elitè romana la possibilità di garantirsi una dieta equilibrata non era troppo remota, per la maggior parte dei Romani era un miraggio lontano. Tanta parte della popolazione viveva ai limiti dell’indigenza ed è verosimile che in quei casi lo stato della dentatura non fosse dei migliori a causa dell’alimentazione inadeguata. Non sempre dunque si partiva da da una buona base. Però c’è da dire che i Romani alcuni metodi per pulirsi i denti li conoscevano. Plinio il vecchio in N.H XXVIII 14, 56 consiglia di bere acqua gelata. Esiste pure una serie di miscele e soluzioni che, come una moderna pasta dentifricia, erano pensate per pulire la superficie dei denti. La cosa più semplice da fare era quella di strofinare col dito foglie di salvia sulla dentatura. Ma volendo spingersi oltre ci si poteva affidare ad una mistura di polvere di marmo e pomice e poi diverse miscele di aceto bollito con vari aromi ed ingredienti. C’era a volte una carica batterica pericolosa nelle miscele e le paste erano in alcuni casi fortemente abrasive e danneggiavano lo smalto dei denti e le gengive.
Marziale nel libro I v 87 delle sue satire ci parla pure di certe caramelle, pastiglie per l’alito preparate da un certo Cosmo, famoso esperto del settore. Pare in alcuni casi funzionassero, ma non sempre. Il problema era che non essendoci una cura sistematica dell’igiene orale, intesa come pratica costante, a parte alcuni rimedi di emergenza i risultati di una tale incuria potevano essere disastrosi. Così i denti bianchi che richiedevano grande cura ed un’alimentazione adeguata, accessibile a pochi, erano allo stesso tempo un’ideale di bellezza ed uno status symbol. Al contrario spesso i personaggi più gretti vengono irrisi nella letteratura per i loro denti neri o marci e per l’alito mefitico.
E’ vero pure che in casi estremi si poteva ricorrere ad un intervento di protesi dentaria e che le capsule d’oro venivano utilizzate da più ricchi. Citiamo a tale proposito il passo di una legge del 450 a.C. che autorizzava niente meno a seppellire i morti con le protesi montate, “cui auro dentes iuncti erunt”, facendo un’eccezione alle norme previste per i corredi funebri.